Macchie sul marmo che non vanno via? I 3 consigli dell’esperto per farlo tornare come nuovo

Macchie sul marmo che non vanno via? I 3 consigli dell’esperto per farlo tornare come nuovo

Lorenzo Fogli

Novembre 28, 2025

Su un bancone lucido restano due cerchi scuri: una macchia che non va via con una passata veloce. È una scena comune nelle case e nei locali italiani: il marmo mostra il segno di un incidente quotidiano e chi lo usa si chiede subito come intervenire senza peggiorare la situazione. Per molti proprietari la domanda non è retorica: macchie di vino, olio o succo di agrumi possono trasformare una superficie preziosa in un problema pratico. I tecnici del settore lo raccontano come un lavoro di precisione, non di forza. Un dettaglio che molti sottovalutano è la porosità del materiale: non tutte le superfici reagiscono allo stesso modo.

Perché il marmo macchia facilmente

Il marmo è apprezzato per la sua estetica, ma la sua struttura lo rende sensibile agli agenti esterni. Si tratta di una pietra naturale con una superficie spesso porosa, capace di assorbire liquidi e sostanze oleose che, una volta penetrate, lasciano segni visibili. Questo spiega perché un versamento di vino rosso o di caffè lasci tracce diverse rispetto a una goccia d’acqua. Chi vive in città lo nota soprattutto nelle cucine e nei bagni, dove gli agenti acidi e gli oli circolano più frequentemente. I tipi di macchia più comuni emergono sempre dagli stessi tre fattori: sostanze acide, sostanze grasse e pigmenti profondi. I cibi acidi come agrumi o pomodoro possono anche opacizzare la lucentezza della superficie, mentre gli oli e grassi tendono a penetrare più in profondità e a scurire la pietra. Per questo motivo la prevenzione passa dalla gestione immediata degli sversamenti e dalla conoscenza del materiale: non tutte le tecniche casalinghe sono innocue, e l’errore più frequente è intervenire con prodotti aggressivi che, invece di rimuovere la macchia, alterano la finitura.

Tre metodi efficaci per rimuovere le macchie

Per le macchie leggere il primo approccio resta sempre la delicatezza. I professionisti consigliano di iniziare con acqua tiepida e un sapone neutro diluito, usando un panno morbido per non creare graffi. Questo metodo è utile nella vita quotidiana per lo sporco superficiale e per evitare che la macchia si stabilizzi. Un secondo rimedio, spesso impiegato in laboratorio, è la pasta a base di bicarbonato e acqua: si miscela fino a ottenere una consistenza cremosa, si applica sulla macchia, si copre con pellicola e si lascia agire per circa 24 ore. Poi si rimuove con un panno umido e si risciacqua. È un approccio che funziona soprattutto contro macchie assorbite, ma lo raccontano i restauratori: occorre seguire dosi e tempi per non opacizzare la superficie. Il terzo consiglio riguarda l’uso di prodotti specifici per il trattamento del marmo, formulati con acidi deboli o agenti smacchianti studiati per la pietra naturale. Qui vale la regola del test in una zona nascosta: applicare poco prodotto, valutare la reazione e procedere solo se non ci sono alterazioni. Un fenomeno che in molti notano è la tentazione di strofinare; invece, strofinare può diffondere la macchia e spingere il colore più in profondità.

Macchie sul marmo che non vanno via? I 3 consigli dell’esperto per farlo tornare come nuovo
Bicarbonato e lime: ingredienti validi per la pulizia del marmo e per rimuovere le macchie, evitando prodotti aggressivi. – pardalia.it

Manutenzione e errori da evitare

Mantenere il marmo richiede routine e scelte consapevoli. I consigli pratici degli esperti partono dalla prevenzione: utilizzare sottobicchieri e taglieri, asciugare tempestivamente le superfici e pulire con prodotti neutri riduce drasticamente il rischio di macchie persistenti. Una sigillatura periodica crea inoltre una barriera che limita l’assorbimento; molti operatori suggeriscono di valutare la sigillatura ogni uno o due anni, a seconda dell’uso e dell’esposizione. Ci sono comportamenti da evitare: impiegare detergenti acidi forti o detergenti abrasivi, usare spugne ruvide o pagliette e trascurare l’asciugatura finale sono errori che possono danneggiare la superficie in modo permanente. Anche l’attesa è nemica del marmo: lasciare che una macchia si asciughi e si fissi complica ogni tentativo di rimozione. Un aspetto che sfugge a chi vive in città è la presenza di smog e sostanze atmosferiche che, nel lungo periodo, possono opacizzare le superfici esterne in marmo. Per chi preferisce affidarsi a un professionista, è utile sapere che il restauro prevede interventi calibrati: levigatura, pulitura chimica e applicazione di protettivi. A livello pratico, l’ultima raccomandazione è semplice e concreta: intervenire con calma, testare e documentarsi prima di usare qualsiasi prodotto sulla piena superficie.